Ducati Motor Holding S.p.A. è un'azienda motociclistica italiana, con sede a Bologna-Borgo Panigale. I motocicli Ducati sono conosciuti in tutto il mondo per le loro prestazioni e per il design di chiara impronta italiana. L'azienda nacque nel 1926 per volontà dell'ing. Antonio Cavalieri Ducati (Comacchio 1855 - 27 giugno 1927) con il nome di Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie di comunicazioni radio. Ben presto, grazie ai figli di Antonio Ducati (morto solo un anno dopo la fondazione), cominciò a spaziare in svariati campi industriali. I figli Adriano, Bruno e Marcello Cavalieri Ducati iniziarono la loro attività con la produzione di un condensatore denominato "Manens", nello scantinato di un edificio situato nel centro di Bologna, in Via Collegio di Spagna. Tra il 1930 ed il 1934 la produzione venne ampliata, spostando la produzione presso la villa di proprietà della famiglia Ducati, in Viale Guidotti. Nel 1935 venne realizzato lo stabilimento dove hanno attualmente sede la Ducati Motor Holding Spa e la Ducati Energia Spa. La produzione venne ampliata con la realizzazione delle prime apparecchiature radiofoniche, antenne radio, i primi sistemi di comunicazione interfonica (denominati "Dufono"), macchine fotografiche, rasoi elettrici, proiettori cinematografici e addizionatrici elettriche. Allo stabilimento di Borgo Panigale, verso la fine degli anni Trenta, vennero affiancati due ulteriori stabilimenti situati nella periferia di Bologna, a Bazzano e a Crespellano. Durante il secondo conflitto mondiale, la Ducati fu obbligata, come tante altre aziende italiane, a convertire la sofisticata produzione da uso civile a uso militare. In seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943, la fabbrica fu occupata dalle truppe tedesche; successivamente venne bombardata e distrutta il 12 ottobre 1944. A guerra finita, nacque la necessità di realizzare una nuova produzione da affiancare alle precedenti realizzazioni; fu così che il reparto motociclistico nacque nel 1946 come branca dell'azienda, con la produzione del Cucciolo, un motore monocilindrico da applicare ad una normale bicicletta, progettato dalla SIATA di Torino. Successivamente, questo venne applicato ad un telaio progettato dalla Caproni, ottenendo un bicimotore venduto in tutto il mondo in oltre 250.000 unità. Nel 1948 i fratelli Ducati cedettero la proprietà alle partecipazioni statali, e fino al 1984 si successero alla direzione dello Stabilimento l'EFIM, la Finmeccanica e l'IRI. Nel 1954 avvenne la scissione dell'azienda in Ducati Meccanica e Ducati Elettrotecnica: la Ducati Meccanica seguì la realizzazione di motoveicoli, mentre la Ducati Elettrotecnica contuinuò la strada inizialmente percorsa dalla famiglia Ducati. Sempre nel 1954 venne assunto in Ducati Meccanica Fabio Taglioni, il geniale progettista romagnolo che sviluppò per Ducati, tra il 1954 e il 1984, oltre mille progetti di moto e motori, ma soprattutto le tecnologie a tutt'oggi utilizzate, e rispettivamente il sistema desmodromico, il motore bicilindrico, e il telaio a traliccio. Nel 1985 la società venne ceduta ad un'altra industria del ramo motociclistico, la Cagiva di Varese, che ne mantenne la proprietà fino al 1996, anno in cui il Texas Pacific Group acquistò il 51% delle azioni. Il rimanente 49% fu rilevato nel 1998; l'anno successivo l'azienda mutò denominazione in Ducati Motor Holding SpA e il fondo texano collocò sul mercato oltre il 65% delle azioni possedute. Nel 2006 il marchio Ducati è ritornato in mani italiane con l'acquisto da parte di Investindustrial Holdings, la finanziaria di Andrea Bonomi, di una quota consistente del capitale sociale. Nel 2008 ha concesso il proprio marchio all'azienda italiana ONDA Communication S.p.A per la produzione di una linea di periferiche per la connessione internet tramite rete cellulare. In seguito, per ragioni riorganizzative della catena di controllo dell'azienda, la finanziaria stessa e i suoi soci istituzionali hanno provveduto ad un'OPA sulla totalità delle azioni ordinarie di Ducati non detenute. Al termine delle varie operazioni finanziarie, comprendenti operazioni di fusione per incorporazione, l'azienda ha cambiato i suoi dati fiscali senza peraltro cambiare la denominazione con cui è conosciuta e il titolo Ducati è stato ritirato dalla quotazione in Borsa alla fine del 2008.
| Caratteristiche del Francobollo |
| Serie | |
| Vignetta | raffigura, in primo piano, un motociclista in sella alla Ducati Desmosedici GP7, vincitrice del campionato mondiale MotoGP 2007; il fondo, a scacchi bianchi e neri, ricorda la tradizionale bandiera di fine corsa. In alto a destra sinistra è riprodotto il marchio Ducati. Completano il francobollo la leggenda "LE MOTO", la scritta "ITALIA" ed il valore "€ 0,60". |
| Valore | 0,60 € |
| Colore | quadricromia |
| Dentellatura | 13×13¼ |
| Tipo di dentellatura | Blocco |
| Stampa | Rotocalcografia |
| Stampato da | I.P.Z.S. Roma |
| Fogli da | 50 |
| Supporto | |
| Dimensioni | 40 × 30 (mm) |
| Disegnatore | A.M.Maresca |
| Tiratura | 350000 |
| Tag | |
| Data di emissione | 5 / 2008 |
| Numero copie |
Nuovo: 1
Nuovo: 1
Nuovo: 1
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| Numeri di catalogo |
da serie |
note |
| Sassone |
3041 |
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| Bolaffi |
3159 |
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| Unificato |
3090 |
- |
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